A prima vista potrebbe sembrare un accostamento bizzarro. Ma, alla prova dei fatti, il mix sta riscuotendo un buon successo. E soprattutto promette di diventare un trend capace di diffondersi, complici il piacere (dei clienti) e il profitto (dei gestori). Stiamo parlando del binomio “caffè & motori”, un abbinamento sperimentato da alcune case automobilistiche che hanno allestito all’interno dei propri punti di vendita spazi interamente dedicati alla caffetteria.
DA SEOUL …
Gli esempi non mancano, a partire da Hyundai, che nel suo brand showroom di Seoul, inaugurato nel 2014, ha progettato anche un grande coffee lounge. Obiettivo dichiarato: coinvolgere i potenziali clienti attraverso un’offerta in grado di superare la sola proposta automobilistica, sconfinando in un territorio esperienziale in cui trovano posto una galleria d’arte, una biblioteca e, naturalmente, una caffetteria. Qui, nelle intenzioni della casa coreana, il consumatore può trattenersi a lungo e rilassarsi, apprezzando così il gusto di entrare in contatto con un brand premium. Il tutto mentre si sorseggia una tazza di caffè o una bibita.
… A MILANO
Quella di Hyundai però, non è certamente un’iniziativa confinata nel Far East. L’esperienza del brand asiatico ha infatti trovato proseliti anche in Italia. La conferma viene da Bmw, che lo scorso dicembre ha inaugurato uno spazio-bar nella centralissima sede di via De Amicis a Milano. “Nell’ambito di un vasto progetto di ristrutturazione degli spazi – spiega Maurizio Ambrosino a.d. di Bmw Milano – abbiamo dato vita a un city sales outlet, ovvero a una struttura che non vuole essere solo un punto di vendita di auto e moto, ma intende rappresentare un luogo di riferimento per la città, in cui vengono ospitati attività ed eventi di diversa natura, che spaziano dalla cultura allo sport. Ed è in questo scenario che si inserisce la decisione di allestire nell’area occupata dallo showroom Mini (marchio che fa capo a Bmw) un corner dedicato alla caffetteria, con un duplice scopo: offrire un servizio ai clienti presenti nell’autosalone e richiamare persone che, senza l’attrattiva del bar, non avrebbero ragione per entrare in concessionaria”. La gestione del locale è stata affidata a Pro Dynamo, società che ha come fine istituzionale devolvere il 100% degli utili a Dynamo Camp, realtà no profit che si occupa della terapia ricreativa per bambini e ragazzi affetti da gravi patologie. E che si è già confrontata con il mondo del fuoricasa grazie al Dynamo Cafè aperto nel 2015 a Firenze Novoli. “In linea con i valori della nostra azienda – continua Ambrosino – abbiamo dato vita a una proposta dal forte valore “sociale”: i proventi del bar infatti sostengono le attività realizzate dall’associazione. E questo rappresenta un ulteriore elemento di richiamo per la clientela esterna, sicuramente attratta dalla possibilità di aiutare persone in difficoltà, bevendo semplicemente un caffè”.
Clientela esterna che peraltro non manca neppure nel bar creato, sempre in casa Bmw, dal centro di assistenza milanese Aicardi. “La casa madre ci aveva chiesto di realizzare uno spazio dedicato all’accoglienza dei clienti – racconta il responsabile dei servizi generali, Hermann Raab –. Così, nel 2015 abbiamo approfittato della ristrutturazione della sede per fare un passo più in là, dando vita a un bar non solo riservato a chi usu fruisce del Service auto, ma aperto al pubblico comune”.
Un’intuizione che, alla prova dei fatti, sembra essersi rivelata più che valida. “Un’offerta completa – spiega la responsabile del bar Maria Crimi – che si snoda dalla colazione fino all’aperitivo servito al tavolo, passando per il pranzo dove proponiamo piatti freddi e panini, ci permette di rivolgerci con successo a un pubblico fidelizzato, che oggi rappresenta la maggioranza dei nostri avventori”.
… PASSANDO PER FIRENZE
L’accoppiata “bar e motori” non riguarda tuttavia soltanto le grandi case automobilistiche. Prova ne è l’apertura a Firenze di Ops Garage, un bar inaugurato all’interno di Bettini, un autosalone di lusso dove fra Jaguar, Lotus e fuori strada dai prezzi quasi proibitivi (si parte da 70 mila euro) i clienti possono assaporare piatti e bevande di altissima qualità, in linea quindi con l’alto standing delle macchine in vendita. A promuovere l’iniziativa la vulcanica coppia composta da Marco Pasquini e Claudio Pecchioli, già titolari del bar Tuttobene di Campi Bisenzio, pluripremiato e segnalato dalla guida dei bar d’Italia del Gambero Rosso fra i primi dieci in Italia, ma soprattutto inventori, più di trent’anni fa, del moderno caffè toscano con il Tucano di Calenzano. In questa avventura i due sono però stati affiancati da “allievi” eccellenti, Pietro Marteddu e Luciano Scartabelli, diventati soci del’iniziativa. Grazie a un cocktail di entusiasmo e passione, il quartetto ha quindi dato vita a un locale dal sapore “modaiolo” che fa della complementarietà la migliore arma di successo. “La coesistenza di attività diverse all’interno degli stessi spazi costituisce, a mio avviso, un fenomeno in crescita – osserva Scartabelli –. L’ibridazione del resto consente di moltiplicare le occasioni di richiamo della clientela. Occasioni che, nel caso specifico di Ops Garage, si traducono principalmente in eventi ad hoc. Il nostro bar, infatti, fornisce un servizio regolare sia ai clienti dell’autosalone sia agli avventori esterni fino alle 16; poi chiude al pubblico, diventando la cornice per iniziative e appuntamenti privati. Unica eccezione, il giovedì, giorno in cui il locale resta aperto a tutti ospitando serate a tema, dedicate di volta in volta a musica live, cabaret, magia e molto altro”.